Cosa merita di essere visto alla prossima Artissima

Novembre  è  alle  porte  e  il  mondo  dell’arte   contemporanea  si  sposta  tutto lì,  ad Artissima.   Giunta   alla venticinquesima edizione, la  fiera (l’unica in Italia interamente  dedicata alla produzione contemporanea) torna      dal 2 al 4 novembre negli spazi dell’OVAL di Torino con la curatela di Ilaria Bonacossa, per la seconda volta alla guida della kermesse.

Ad attendere gli oltre 50.000 visitatori saranno 195 gallerie provenienti da trentacinque Paesi del mondo: numeri che imprimono un carattere più che internazionale ad Artissima, frequentata da collezionisti ed esperti provenienti da ogni angolo del globo. Un appuntamento,  tra l’altro, che si   ingrandisce di   anno in anno: tra le novità di questa edizione – che festeggia il venticinquesimo anniversario della fiera con il tema   Time is on our side, una riflessione sul concetto di tempo come flusso   dinamico e   motore del   cambiamento –   c’è la sezione SOUND, dedicata   alle indagini sonore. Un riconoscimento, quello della valenza artistica della   produzione musicale contemporanea, con  cui la fiera vuole stimolare un dibattito sulle nuove traiettorie della ricerca artistica internazionale.

La sezione, che verrà allestita presso gli spazi ex industriali delle OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino, presenterà 16 progetti monografici dedicati al suono e sarà curata da Yann Chateign Tytelman, curatore e critico d’arte di Berlino insieme a Nicola Ricciardi, direttore artistico delle OGR. Accanto a SOUND, saranno presenti altre sette sezioni: Main Section, che raccoglie le gallerie più rappresentative del panorama artistico mondiale, New Entries, riservata alle gallerie emergenti sulla scena internazionale; Dialogue, dedicata a progetti specifici in cui le opere di due o tre artisti vengono messe in stretta relazione tra loro; Art Spaces & Editions, che ospita gallerie specializzate in edizioni e multipli di artisti, project space e spazi no profit; Present Future, piattaforma dedicata ai talenti emergenti; Back to the future, che ogni anno riscopre alcuni dei pionieri dell’arte contemporanea (quest’anno ci si concentrerà sul periodo 1980 – 1994); e Disegni, focalizzata sulla pratica del disegno.

 

Isabella Van Den Eynde (categoria Dialogue)

 

 

 

 

 

 

 

https://forbes.it/2018/10/30/artissima-cosa-vedere-torino/

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