Dove si trova e come si può entrare al Museo Ghibli di Tokyo? Scopriamo tutti i dettagli utili per essere sicuri di poter visitare uno dei migliori musei dedicati agli amanti dell’animazione giapponese.
I film d’animazione costituiscono un genere molto apprezzato e di primaria importanza al livello mondiale. Una forma d’arte a se stante, molto differente rispetto al cinema classico live action. L’origine dell’animazione è antica. Nei paesi occidentali una pietra miliare è certamente costituita dai Walt Disney Animation Studios, partendo dal primo lungometraggio: Biancaneve e i Sette Nani del 1937.
Da allora, tra alti e bassi l’animazione è stata mediamente un crescendo in quantità e qualità, grazie ad un continuo percorso di sperimentazione. Dal disegno carta e penna, alle tecniche stop motion, fino alla rivoluzione digitale dei giorni nostri. Tuttavia, accanto a questo modo di concepire l’animazione, a partire dalla seconda metà del secolo scorso l’animazione giapponese (anime) si è evoluta moltissimo, tanto da essere molto apprezzata e conosciuta al livello internazionale. Perfettamente riconoscibile negli stili e nelle tematiche è stata più volte premiata a vari livelli, ed ancora oggi nonostante l’animazione europea ed americana sia decisamente preponderante, ha un notevole numero di appassionati. Proprio ai turisti appassionati, oltre ovviamente che ai giapponesi stessi, si rivolge il museo Ghibli.
Il nome per eccellenza associato all’animazione giapponese è Hayao Miyazaki. La sua è una storia costellata di successi, indissolubilmente legati allo studio d’animazione da lui fondato: lo studio Ghibli. A Tokyo esiste un museo interamente dedicato all’animazione firmata da Miyazaki ed il suo team. Scopriamolo.
È stato aperto nel 2001, per volontà di Hayao Miyazaki stesso, il quale ha messo nero su bianco la sua idea di museo, che qui riportiamo tradotta:
Un museo che sia rilassante e che rilassi l’anima, un museo dove tante cose possano essere scoperte, un museo basato su una filosofia chiara e coerente, un museo dove coloro i quali cercano divertimento possano divertirsi, chi cerca la riflessione possa riflettere e chi cerca di percepire possa percepire. Un museo che quando te ne vai ti faccia sentire culturalmente più arricchito rispetto a quando sei entrato.
Per realizzare un museo di questo tipo, l’edificio deve essere…composto come se fosse un film: non arrogante, magnifico, sgargiante o soffocante. Uno spazio di qualità dove le persone possano sentirsi a casa, specialmente quando non è affollato. Un edificio che faccia percepire un clima accogliente . Un edificio dove la brezza e la luce del sole possano passare attraverso liberamente.
Il museo Ghibli deve essere gestito in modo tale che: i bambini piccoli siano trattati come se fossero adulti, i visitatori con disabilità siano ospitati il più possibile, i dipendenti siano fiduciosi e fieri del proprio lavoro, i visitatori non siano direzionati con percorsi di visita predeterminati e direzioni fisse obbligatorie, sia pieno di nuove sfide ed esperienze in modo tale che gli oggetti esposti non diventino vecchi e polverosi e che gli investimenti fatti perseguano questa direzione.
La mostra sarà… non solo a beneficio delle persone che sono già fan dello studio Ghibli. Non un lungo susseguirsi di artworks dei film dello studio Ghibli più antichi come se fosse un museo del passato. Sarà un posto che gli ospiti possano gustare soltanto guardando, dove possano comprendere lo spirito dell’artista ed ottenere nuovi approfondimenti riguardo il mondo dell’animazione.
Saranno realizzati appositamente lavori ed illustrazioni originali per essere esclusivamente esibiti al museo Ghibli, il quale avrà una sala espositiva dedicata al processo d’animazione dei personaggi. Inoltre sarà allestita una sala proiezione nella quale verranno proiettati cortometraggi originali prodotti dallo studio Ghibli visibili in esclusiva solo all’interno del museo.
Il café sarà…un luogo importante per il relax ed il divertimento, che non sottovaluta la difficoltà nel gestire un café da museo, che avrà uno stile tutto suo, pensato seriamente e fatto bene.
Il negozio del museo sarà ben preparato e ben presentato. Per il bene dei visitatori e della gestione del museo non sarà dedito a fare affari che attribuisce importanza soltanto all’andamento delle vendite. Si tratterà di un negozio che punterà a diventare sempre migliore, con la disponibilità di oggetti originali che si possono trovare solo qui in esclusiva.
La relazione del museo Ghibli con il parco è… non solo prendersi cura delle piante e della vegetazione circostante, ma anche pianificare come migliorare le cose proiettandosi anni ed anni verso il futuro. È necessario trovare un modello di gestione tale che tutto il verde circostante diventi più lussureggiante, il che a sua volta renderà anche il museo migliore.
Questo è ciò che mi aspetto in merito a quel che il museo Ghibli diventerà! Un museo pretenzioso, un museo arrogante, un museo che tratta i suoi contenuti come se fossero più importanti delle persone. Un museo che mostri lavori non interessanti come se fossero significativi.
Hayao Miyazaki
Executive Director
Ghibli Museum, Mitaka
Parole profonde, a tratti lontane da alcune logiche occidentali. Parole poi trasformatesi completamente in realtà, apprezzata pienamente dalle 12 milioni di persone che fino ad ora l’hanno visitato.
Vediamo adesso in dettaglio la conformazione ed i contenuti del museo Ghibli:
All’ingresso del museo si trova immediatamente Totoro, apprezzato personaggio del film Il mio Vicino Totoro che è diventato parte del logo dello studio Ghibli. Varcato l’accesso, ci si trova in un ambiente artigianale molto curato. Tutte le lampade sono realizzate a mano, così come le vetrate raffiguranti i personaggi dei film più celebri dello studio. Ottima la scelta di un pavimento in pietra, il quale riflette bene la luce delle vetrate colorate.
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